L'Autosacrificio
Esite un glifo che in particolare esprime questa pratica: quello che
letteralmente significa "la fuoriuscita di sangue".
Tale pratica era riservata in special modo ai Re ed ai Sacerdoti che "dovevano" innalzarsi al cielo. |
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Questo rito, consisteva per gli uomini nel perforare il pene
con spine o oggetti aguzzi di ossidiana, per poi far passare nei fori praticati alcuni
steli di paglia; nelle donne i punti da perforare erano la lingua e le labbra. Durante questo rito si cadeva in uno stato di trance e si viveva un'esperienza allucinatoria, dato che si faceva uso anche di sostanze stupefancenti . L'allucinazione e lo stato di stordimento, dovevano portare alla visione del Serpente Sacro, simbolo stesso del sangue versato, che secondo i Maya era il mezzo mediante il quale i mortali potevano stabilire un contatto con il mondo "superiore" e con quello "inferiore" di Xibalba'.
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